Il pacchetto di misure di sgravio applicabile dal 2027 per il bilancio federale prevede tagli di oltre 460 milioni di franchi all'anno nel settore della formazione, della ricerca e dell'innovazione (settore ERI). Le misure messe in consultazione dal Consiglio federale renderanno ancora più difficile per le scuole universitarie formare il personale qualificato necessario all'economia svizzera. Anche la prevista riduzione degli investimenti nella promozione della ricerca e dell'innovazione avrà un impatto negativo sull'economia svizzera: ogni franco risparmiato dalla Confederazione comporta una perdita economica fino a cinque franchi. Gli attori del settore ERI chiedono al Consiglio federale di rinunciare a questi massicci tagli.
Berna, 11 febbraio 2025 – Il 29 gennaio 2025, il Consiglio federale ha avviato la consultazione per le misure di sgravio del bilancio della Confederazione applicabili dal 2027. Il settore dell’educazione, della ricerca e dell'innovazione (settore ERI) è particolarmente colpito dalle misure di risparmio proposte. Il Consiglio federale propone tagli di oltre 460 milioni di franchi svizzeri all'anno. Questi riguardano la formazione professionale, la formazione continua, le scuole universitarie e le organizzazioni per la promozione della ricerca e dell'innovazione. Le misure di risparmio proposte dal Consiglio federale comporteranno un ritorno degli investimenti nel settore ERI ai livelli di oltre cinque anni fa. Questa riduzione degli investimenti avrà conseguenze di vasta portata per l'economia e la società svizzera.
Le scuole universitarie non saranno in grado di soddisfare la domanda di personale qualificato
La Confederazione è responsabile del settore dei Politecnici federali e partecipa al finanziamento della formazione degli studenti nelle università cantonali e nelle scuole universitarie professionali. Il Consiglio federale vuole ridurre il contributo federale a tutti i tipi di scuole universitarie. Se i tagli ai finanziamenti federali non saranno compensati, le scuole universitarie non saranno in grado di far fronte all'aumento previsto del numero di studenti (+18 percento nei prossimi dieci anni) e non saranno in grado di soddisfare la domanda di personale qualificato dell'economia. Se i fondi federali mancanti, come proposto dal Consiglio federale, dovessero essere compensati da tasse universitarie più elevate, ciò influirebbe sulle pari opportunità di accesso alla formazione e comporterebbe ulteriori spese per borse di studio nei cantoni.
Ricerca e Innovazione: Impatto economico negativo di miliardi
Il Consiglio federale propone di ridurre del 10 percento i contributi federali al Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) e all'agenzia per la promozione dell'innovazione Innosuisse. Il FNS sarà probabilmente colpito da questo taglio già a partire dal 2026. Tra il 2026 e il 2028, il FNS dovrà quindi risparmiare almeno 400 milioni di franchi svizzeri. Di conseguenza, sarà costretto a rifiutare il finanziamento di 700 progetti di ricerca, sebbene soddisfino tutti i criteri di eccellenza scientifica. Inoltre, circa 2.000 posti per giovani ricercatori non potranno più essere finanziati. Secondo studi sul ritorno degli investimenti, l'impatto economico dei tagli ai finanziamenti per la ricerca è stimato in almeno 1,2 miliardi di franchi svizzeri. Un franco investito nella ricerca genera infatti, un beneficio economico dai tre ai cinque franchi.
Per Innosuisse, il Consiglio federale prevede di ridurre il contributo federale di oltre 30 milioni di franchi svizzeri all'anno. Le misure previste annullerebbero varie modifiche approvate dal Parlamento nell'ambito della revisione della legge federale sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (LPRI), che avrebbero permesso a Innosuisse di sostenere in modo più agile progetti innovativi e start-up. Secondo le stime attuali, più di 60 progetti innovativi all'anno in settori come la digitalizzazione e la sostenibilità sociale o ambientale, sostenuti congiuntamente da imprese e scienza, non potranno più essere finanziati. Con il significativo contributo che il finanziamento dell'innovazione di Innosuisse apporta alla creazione di valore delle aziende sostenute, le perdite economiche saranno di gran lunga superiori ai risparmi.
Il settore ERI garantisce un impressionante ritorno sugli investimenti
La Confederazione e i cantoni investono continuamente nel settore ERI da decenni e gli attribuiscono una priorità strategica. Dal 2000, il Consiglio federale e il Parlamento hanno garantito una crescita stabile e sostenibile delle risorse finanziarie. Venticinque anni dopo, gli indicatori mostrano un ritorno sugli investimenti chiaramente positivo. Le scuole universitarie svizzere sono tra le migliori al mondo: ad esempio, il Politecnico Federale di Zurigo (ETH), il Politecnico Federale di Losanna (EPFL) e le università di Berna, Basilea, Losanna e Ginevra sono classificate tra le prime 200 al mondo nel Times Higher Education Ranking. La Svizzera guida sistematicamente la classifica dei paesi più innovativi del mondo dal 2010. Le scuole universitarie svizzere formano più del doppio degli studenti rispetto al 2000. Inoltre, la Svizzera ha ampliato il suo sistema di formazione duale, l'apprendistato, che rimane la prima scelta per i giovani dopo la scuola dell'obbligo, con una crescente permeabilità alla formazione accademica.
Gli investimenti nella formazione, nella ricerca e nell'innovazione sono investimenti nella prosperità della Svizzera. Allo stesso tempo, contribuiscono alla sicurezza in Svizzera, date le sfide poste dai rischi informatici, dai pericoli naturali, dalle pandemie e dalle dipendenze energetiche e tecnologiche. Gli attori del settore ERI chiedono al Consiglio federale di rinunciare a questi massicci tagli.
Ulteriori informazioni sulla consultazione sulle misure di sgravi 2027:
- il documento di posizione congiunto delle istituzioni ERI dell'11 febbraio 2025 (in francese)
- presa di posizione di swissuniversities sulla consultazione dell'11 febbraio 2025
Informazioni dettagliate sulle organizzazioni
- Factsheet di swissuniversities
- Factsheet del Consiglio dei Politecnici federali
- Factsheet del Fondo nazionale svizzero (FNS)
- Factsheet di Innosuisse
- Factsheet delle Accademie svizzere delle scienze a+
Contatti
- Luciana Vaccaro, Presidente di swissuniversities,
Tel.: +41 58 900 00 07, Email: luciana.vaccaro@clutterswissuniversities.ch - Michael O. Hengartner, Presidente del Consiglio dei Politecnici federali (Consiglio dei PF),
Tel.: +41 58 856 86 01, Email: michael.hengartner@clutterethrat.ch - Torsten Schwede, Presidente del Consiglio della Ricerca del Fondo Nazionale Svizzero (FNS),
Tel.: +41 31 308 22 22, Email: torsten.schwede@cluttersnf.ch - Dominique Gruhl-Bégin, Direttrice di Innosuisse,
Tel.: +41 31 463 69 49, Email: dominique.gruhl-begin@clutterinnosuisse.ch - Yves Flückiger, Presidente delle Accademie svizzere delle scienze (a+),
Tel.: +41 31 306 92 20, Email: yves.flueckiger@clutterakademien-schweiz.ch